sabato 18 gennaio 2014

"Confessioni di un local sgasato"

 C'era una volta un gruppo di ragazzi motivati. No, non è l'inizio di una favola, è l'inizio di una bella storia, una storia di sei ragazzi, provenienti da città diverse e che si erano conosciuti a Torino. Dei ragazzi un po insoliti, dicono che gli piaceva scalare e che gli piaceva proprio tanto. Dei ragazzi dediti all'allenamento, che non vedono tanto la roccia (in confronto a quanto vedono la plastica) ma che quando ne hanno l'occasione lasciano il segno. Si narra che la stagione delle gare era finita da un po e la loro voglia di scalare non poteva essere controllata con qualche giornata di scalata vicino casa, gli serviva una viaggio, una spedizione, qualcosa di grosso insomma, in un posto nuovo e che li avrebbe potuti soddisfare. Partirono il giorno dopo Natale senza un piano preciso, l'importante per loro era scalare e divertirsi facendolo. Come meta avevano il centro Italia, per la precisione un paesino di costa dove avevano sentito che si trovava una grande grotta che avrebbe potuto soddisfare le loro strane voglie. Si facevano chiamare gli SperlonGasati... Si sentivano così fighi che hanno perfino fatto un video di presentazione quindi non sprecherò parole per presentarli, vi basta guardare da voi di che soggetti stiamo parlando.
 
 
 
Qualcuno si trovava sul luogo e ha riportato le testimonianze: sono stati avvistati alla grotta il 27 Dicembre, quando molti erano ancora sommersi dai pandori natalizi. Ogni giorno arrivavano e
"La danza dei cavalieri"

iniziavano a lasciare molto permalosamente i rinvii su migliaia di tiri, volevano provare questo, volevano provare quello... Come se avessero avuto solo 10 giorni all'anno per arrampicare in falesia... E la scocciatura era che poi li chiudevano anche, alla faccia nostra che provavamo quei tiri da mesi.

C'era una ragazza in particolare, mi sembra si chiamasse Federica, che dava sui nervi. Ogni volta che partiva su un tiro potevi andare a fare il bagno, tornare e te la ritrovavi sempre lì, due prese più sopra.. Sembrava proprio che non si ghisasse, cacciava tallonaggi dappertutto e non smetteva di scalare prima di aver fatto almeno 8 tiri. Mi hanno riferito che in 5 giorni dentro quella grotta abbia chiuso due 7c e un 7c+ a vista, un 8a e quel maledetto 8a+ “La danza dei cavalieri”, con quella sezione che quando anni fa l'avevo chiuso mi ero chiesto se una ragazza potesse mai passare un singolo del genere. Un apertura lunghissima di sinistro da un buco buono a una tacca schifosa, diecimila cambi piede e agganci per riuscire ad accoppiare e poi incrociare di destro ad un cornetto, riprendere un rovescio vicino ai piedi e sparare alla presa salvezza. Tutto questo sotto un tetto. Per fortuna che non ero presente quel giorno...
 

Un altro ragazzo, Marcello, invece, mi ha dato più soddisfazioni. Si è fissato tutti i giorni a provare “Ciccio formaggio”, un 8c molto estetico sul lato sinistro della grotta. Lui, almeno per una volta, si
"Ciccio formaggio"
sarà sentito scarso. Ha provato quel tiro almeno dieci volte. Tutti i giorni si scaldava e ci faceva due o tre giri, cadendo sempre una presa più sopra e arrivando l'ultimo giorno a due prese dalla fine della parte dura. Che sfigato! La prima parte è un tiro di 8a+ che ti stanca per bene, poi ci sono 15 movimenti che, presi singolarmente non sono difficili, ma in continuità ti fanno capire quanto non ti tieni. A fine vacanza sembrava molto deluso per non essere riuscito a chiuderlo. Ma cosa volete.. Non si può pensare di arrivare in una falesia e chiudere il tiro più duro in pochi giorni! Ah no... mannaggia... quello è successo... beh preferisco non parlarne per mio orgoglio personale. [ndr: Stefano Ghisolfi chiude “Grandi gesti” 9a]


Con il nuovo anno non si sono più visti nella grotta, è proprio vero che si dice “Anno nuovo, vita nuova.. senza più mocciosi tra le palle!” Si sono spostati più su, nelle falesie di Grotti e Ferentillo.

Su quelle pareti di conglomerato ha la meglio chi tira bene i buchi, ma purtroppo sono capaci anche di quello... Malgrado il brutto tempo sono riusciti a chiudere qualche via dura: un 8a e un 8a+ Federica (“Alto gradimento” a Grotti e “So sexy” a Ferentillo), un 8b+ “Ridi mo'” e l'8a+ “Underworld” a vista Marcello (che dopo di questa mi sta già meno simpatico).

L'ultimo giorno di scalata previsto ha diluviato e non si sono mossi dall'appartamento se non per andare a vedere le cascate delle Marmore. Ma finchè le guardano e non vogliono scalare anche quelle io non mi lamento.



Ho visto poi da un video che gira su internet che sulla strada del ritorno hanno fatto tappa a Bismantova, una falesia vicino Reggio Emilia. Marcello aveva un progetto in quella falesia: “K-Rock radio station” 8b+. Una via che aveva provato molto prima di andare a studiare a Torino ma poi non era più tornato a provarla quando era in forma e così voleva chiudere i conti una volta per tutte. Un giro di ricognizione per ripassarsi i movimenti e per poterla spiegare a Stefano che, con la sua irritante leggerezza, la passeggia flash e mette ancora più motivazione in Marcello a fare altrettanto. Parte convinto sulla prima parte e arriva fino al riposo con facilità, da lì in poi era solo questione di stringerle e portarle basse. E così fu.
 

Non invidio quelli che erano al settore “Gare nuove” quel giorno, soprattutto coloro che si stavano lavorando K-Rock... Sti ragazzi forti dovrebbero rimanere a casa loro, in palestra, a tirare prese di plastica... Già sono pericolosi quando vanno a scalar da soli, se viaggiano insieme finiscono per fare danni... è irritante vedere come si motivino tra di loro a vicenda! Meno male che adesso se ne sono tornati al Nord, ad allenarsi. Basta che poi non tornino...

Firmato: local anonimo del centro Italia

 

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